ST2 come marcatore per il rischio di malattia del trapianto contro l’ospite resistente a terapia e decesso
Non sono noti i biomarcatori plasmatici associati alla risposta della malattia del trapianto contro l’ospite ( GVHD ) acuta alla terapia dopo trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche.
Sono stati confrontati 12 biomarcatori plasmatici ottenuti a una mediana di 16 giorni dopo l’inizio della terapia da 10 pazienti con una risposta completa al giorno 28 dopo l’inizio della terapia e nel plasma ottenuto da 10 pazienti con GVHD in progressione durante la terapia.
Il biomarcatore principale, soppressione della tumorigenicità 2 ( ST2 ), è stato misurato all’inizio del trattamento per GVHD nel plasma di 381 pazienti e durante il primo mese dopo il trapianto in 3 gruppi indipendenti per un totale di 673 pazienti per determinare l’associazione del biomarcatore con la GVHD resistente al trattamento e la mortalità a 6 mesi dopo i trattamento o il trapianto.
Dei 12 marcatori, ST2 ha mostrato l’associazione più significativa con la resistenza alla terapia per GVHD e il successivo decesso senza ricaduta.
Rispetto ai pazienti con bassi valori di ST2 all’inizio della terapia, i pazienti con alti livelli di ST2 hanno presentato una probabilità più alta di 2.3 volte di sviluppare GVHD resistente al trattamento e 3.7 volte di morire entro 6 mesi dopo la terapia.
I pazienti con bassi valori di ST2 hanno mostrato una mortalità senza ricaduta più bassa rispetto ai pazienti con alti valori di ST2, indipendentemente dal grado della GVHD ( 11% vs 31% nei pazienti con malattia di grado I o II, e 14% vs 67% nei pazienti con malattia di grado III o IV; P inferiore a 0.001 per entrambi i confronti ).
I valori plasmatici di ST2 al giorno 14 dopo il trapianto sono risultati associati alla mortalità senza ricaduta a 6 mesi, indipendentemente dalla intensità del regime di condizionamento.
Dallo studio è emerso che i livelli di ST2 misurati all’inizio della terapia per GVHD e durante il primo mese dopo il trapianto hanno migliorato la stratificazione del rischio per GVHD resistente al trattamento e di decesso senza ricaduta dopo il trapianto. ( Xagena2013 )
Vander Lugt MT et al, N Engl J Med 2013; 369: 529-539
Emo2013
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